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Un buon manager è un ottimo leader

Un buon manager è un ottimo leader

Le attività di management e di leadership non sono sempre svolte dalla stessa figura lavorativa. Tuttavia, hanno in comune lo stesso obiettivo: la crescita del proprio team e il raggiungimento di obiettivi comuni. 

La differenza principale tra i due ruoli sta nel fatto che il leader è una figura che guarda al raggiungimento di obiettivi futuri e di creare dei rapporti saldi tra i componenti della squadra di lavoro, mentre il manager si impegna per stabilire quotidianamente i compiti di ciascun dipendente in ottica del raggiungimento del successo per tutta l’azienda. Entrambe le figure si impegnano per raggiungere lo stesso scopo, utilizzando competenze e abilità diverse.

Può capitare che alcuni manager decidano di potenziare delle competenze interpersonali, delle soft skill, in modo da ricoprire anche il ruolo di leader del gruppo di lavoro.  

Qual è la differenza tra un manager e un leader?

Spesso le figure di manager e leader vengono confuse. In realtà esistono alcune differenze sostanziali tra i due ruoli.

Il leader è colui che possiede una visione futura degli obiettivi da raggiungere, mentre il manager è colui che crea i progetti e stabilisce il lavoro quotidiano necessario al raggiungimento di tali scopi.  Le due funzioni richiedono il possesso di competenze e capacità diverse.

La leadership presuppone la capacità di guidare un team di lavoro e rafforzare le relazioni tra collaboratori. Una squadra unita è più pronta a collaborare per raggiungere gli obiettivi futuri che il leader ha saputo condividere. Infatti, una delle principali abilità di un buon manager è saper comunicare la visione del futuro dell’azienda, motivando gli altri a impegnarsi per ottenere il successo.

Al contrario, il manager si occupa del lavoro da svolgere quotidianamente. Partendo dall’obiettivo futuro individuato dal leader, stabilisce quotidianamente i passi necessari per il compimento del progetto. Si occupa attivamente dell’organizzazione dei processi lavorativi e si impegna a modificare i progetti nel caso in cui insorgano dei problemi.

Entrambi i ruoli sono fondamentali per il successo di un’azienda e hanno come presupposto comune il miglioramento delle proprie competenze che si traduce in migliori prestazioni lavorative da parte del resto del team.

10 caratteristiche che un leader deve avere

I cambiamenti continui nel mondo del lavoro hanno modificato anche le competenze richieste per essere un buon leader. Per ricoprire ruoli di comando non bastano più le sole competenze tecniche, ma c’è bisogno di affiancare delle soft skill, delle capacità interpersonali che aggiungano valore umano alla figura professionale.
Sono dieci le caratteristiche che un buon leader deve possedere.

  1. Capacità comunicative. Un buon leader deve essere in grado di comunicare in maniera efficace con i propri collaboratori. Inoltre, deve mostrare empatia per comprendere gli stati d’animo degli altri e per contribuire alla creazione di un ambiente di lavoro sano.
  2. Capacità direttive. Un capo deve essere in grado di dare le direttive necessarie per il raggiungimento dell’obiettivo fissato. Deve essere in grado di affidare i compiti ai professionisti più esperti e deve intervenire nel caso in cui i risultati prefissato non dovessero essere raggiunti.
  3. Capacità di decision making. Saper prendere delle decisioni in maniera convinta è una prerogativa di un buon leader. L’abilità di prendere le decisioni giuste determina il successo di un’azienda.
  4. Responsabilità. La capacità di prendere delle decisioni presuppone la capacità di assumersi le proprie responsabilità in caso di fallimento. Un buon capo sa riconoscere i suoi errori e si assume i rischi delle sue scelte.
  5. Essere d’ispirazione. Un buon leader possiede carisma e riesce a essere una fonte di ispirazione per i collaboratori. Deve essere in grado di comunicare gli obiettivi da raggiungere e coinvolgere nel processo tutti i dipendenti.
  6. Trasmettere l’entusiasmo. Il capo di un team deve motivare i collaboratori e condividere con loro l’entusiasmo per il lavoro.
  7. Flessibilità. Un leader flessibile è colui che sa relazionarsi ai suoi dipendenti rispettando l’unicità di ciascuna persona. Creare dei rapporti personali con ogni collaboratore aiuta a stabilire dei rapporti saldi, basati sulla fiducia. 
  8. Capacità di fare squadra. Un leader sa creare dei team di lavoro efficaci, sapendo far collaborare persone con competenze diverse.
  9. Capacità di delega. Il leader è in grado di condividere con i collaboratori il carico di lavoro, facendo attenzione ad assegnare i compiti giusti in base alle competenze di ciascun professionista.
  10. Capacità di ascolto attivo. Un capo è sempre attento ad ascoltare le esigenze dei suoi dipendenti ed è pronto ad aiutarli a esprimere al meglio le loro potenzialità.

Come un manager può essere anche un ottimo leader

Anche se hanno competenze diverse, sia il manager che il leader condividono lo stesso obiettivo: il successo dell’azienda. Per questo motivo può accadere che un manager possa diventare anche un ottimo leader.

Attraverso lo sviluppo di competenze interpersonali, un manager può allenare le abilità necessarie a guidare in maniera efficace la propria squadra di lavoro.
Un manager diventa un buon leader quando:

  • oltre a stabilire i compiti necessari per il raggiungimento di un obiettivo, si impegna a capire quali sono le caratteristiche che contraddistinguono ciascun dipendente. 
  • riesce a comunicare chiaramente in quale modo le attività quotidiane vanno a influire nell’obiettivo generale
  • dà valore alle opinioni e ascolta le idee dei dipendenti. L’ascolto attivo è uno strumento indispensabile per far dimostrare apprezzamento per il lavoro dei collaboratori
  • utilizza del tempo per far crescere il team. Un manager che offre delle sessioni di coaching per aumentare il benessere dei dipendenti e per incrementare la produttività è sulla buona strada per diventare un ottimo leader.

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