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Paola, donna record in bici.

L’attitudine alla sfida personale e verso i propri limiti è qualcosa di innato in alcuni uomini e donne. E questo è quello che vedo nella biografia di una delle donne che ammiro di più, forse anche perché amante con me e della bicicletta. Paola Gianotti.

Paola ha percorso decine di migliaia di chilometri in bicicletta sfidando sé stessa e i record che si poneva come obiettivo. Non è tanto questo che fa di lei un mio modello da emulare. Piuttosto il fatto che ad ogni criticità Paola si sia rialzata. Come per esempio quando ha incominciato nel 2014 il giro del mondo in bicicletta, che le è valso un record da Guinness dei primati. Quando l’ho sentita parlare per la prima volta all’Italian Bike festival di Rimini del 2019, l’ultimo prima della pandemia COVID-19, rimasi colpito dalla racconto con estrema naturalezza di quello che le è successo il 16 maggio 2014 nei pressi di Phoenix. Un’autovettura la travolse interrompendo il suo viaggio. Dopo aver portato il collare per tre mesi, perché si era rotta la quinta vertebra cervicale, è ripartita là dove si era interrotto il sogno, pedalando per circa 215 km al giorno. E alla fine ha portato a termine il suo risultato.

Nell’anno più sfidante degli ultimi decenni quale quello che si appresta concludersi, direi anche finalmente, Paola riesce a vincere un altro record. Il 18 aprile del 2020 pedala per 12 ore consecutive in casa, durante il primo Lockdown di acquisire 10.600 mascherine che poi ha donato a due ospedali piemontesi. In realtà, avrebbe dovuto fare il giro d’Italia ma i suoi piani sono saltati e si è reinventata con questa 12 ore di solidarietà, che ha permesso anche di battere un record.

Come dice lei in un suo post su LinkedIn, non è mai semplice ma è sempre possibile.

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